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Profili di Pay: Conversazione Break the Bias con Severine

Scopri come Severine Philardeau, Responsabile di Amazon Pay UK e del settore Partnership per l’UE, si impegna a combattere i pregiudizi in occasione della Giornata internazionale della donna.

Amazon è conosciuta come una delle aziende più attente al cliente, ma sotto sotto ciò che conta per noi sono semplicemente le persone. Vogliamo svelare un po’ di mistero e farti conoscere meglio coloro che rendono Amazon così eccezionale.

Marzo è il mese della donna. Quest’anno, il tema della Giornata internazionale della donna è “Break the Bias”, ovvero “diamo un taglio ai pregiudizi”. In onore di questo tema così importante, il profilo di questo mese vede protagonista Severine Philardeau, Responsabile di Amazon Pay UK e del settore Partnership per l’UE. Nata in Francia ma ora residente nel Regno Unito, Severine ci racconta che il percorso professionale, così come quello della vita, non è lineare. Ci ha raccontato come si è evoluta la sua carriera professionale prima di arrivare ad Amazon, gli ostacoli che ha dovuto inizialmente affrontare in quanto donna e le figure femminili che la ispirano. Continua a leggere per scoprire il consiglio professionale preferito di Severine, quali donne inviterebbe a cena e perché ritiene così importante creare una solida rete femminile per la parità di genere.

Name: Severine Philardeau

Title: Responsabile Amazon Pay UK e Responsabile Partnership per l’UE

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Raccontaci qualcosa su di te. Lavoro in Amazon da quasi 3 anni, per la precisione sempre in Amazon Pay. Sono alla guida di un team composto da rappresentanti commerciali, account manager e partner manager eccezionali, tutti con un’estrema dedizione al cliente e sempre pronti a dare il massimo ogni giorno per offrire valore aggiunto ai nostri venditori e partner. Prima di arrivare in Amazon ho lavorato presso aziende altamente orientate all’approccio digitale e operanti in vari settori come viaggi, commercio al dettaglio e media, tra cui start-up, scale-up e multinazionali (ma nessuna grande quanto Amazon). Sono mamma di due adolescenti (un maschio e una femmina), che mi mantengono sempre sull’attenti e mi mettono alla prova in tanti ambiti, dalla musica allo sport e all’universo Marvel. Sono nata in Francia ma vivo nel Regno Unito da quasi 20 anni. Sono persino diventata una suddita di Sua Maestà, che proprio quest’anno celebrerà i 70 anni di regno (che donna incredibile).

Cosa sognavi di diventare quando eri bambina?

Quando avevo 10 anni sognavo di diventare etnologa e spostarmi per studiare tribù lontane. A 14 anni invece la mia aspirazione era diventare una dottoressa. Tuttavia, uno dei miei zii che al tempo lavorava come dottore mi disse che non era una professione adatta a una donna. Per qualche motivo lo ascoltai e ancora oggi il rimpianto di averlo fatto.

Qual è stato il consiglio professionale migliore che tu abbia mai ricevuto?

I percorsi professionali non sono lineari. Cerca di sviluppare un piano, ma sii flessibile. E non smettere mai di imparare.

Ci puoi spiegare un modello di riferimento che ha ispirato te e la tua carriera?

Nel mio percorso professionale, ho avuto la fortuna di lavorare con diverse donne che hanno rappresentato una fonte d’ispirazione per me. Una di esse è stata la CMO di TripAdvisor, che aveva avuto la tanto discussa idea di creare l’elenco degli hotel più sporchi del mondo, allo scopo di promuovere la consapevolezza del marchio dell’azienda. E ha funzionato, eccome!

Se potessi uscire a cena con tre donne che per te rappresentano una fonte d’ispirazione, chi sceglieresti?

Inizierei con Michelle Obama. Ho letto la sua autobiografia e la trovo una figura molto ispiratrice. Poi sceglierei Christine Lagarde, una delle donne francesi più in vista a livello mondiale. È l’attuale presidente della Banca centrale europea e prima era la direttrice generale del Fondo monetario internazionale e Ministra dell’economia francese, la prima donna di un Paese del G8 a ricoprire il ruolo di ministro in ambito finanziario. Da adolescente ha anche fatto parte del team di nuoto sincronizzato francese. Infine, la Regina. Ha 95 anni e lavora ancora! Ammiro la sua forza.

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In quanto donna, quali ostacoli hai dovuto affrontare in ambito professionale? E come li hai superati?

Agli inizi della mia carriera gli ostacoli erano maggiori e ad essi si aggiungeva il fatto di essere donna e giovane. Proprio per questo, spesso non sono stata presa sul serio. Anche il rientro dopo il congedo di maternità non è stato semplice, perché ho dovuto riguadagnarmi il mio status. Sono riuscita a superare queste barriere, così come fanno tante altre donne, lavorando sodo e affrontando le disparità di trattamento. Credo tuttavia che le cose siano molto migliorate nel corso degli anni, soprattutto in aziende così all’avanguardia come Amazon.

Quanto ritieni importante che le donne si sostengano a vicenda? E che significato ha per te?

È davvero essenziale. Le donne devono prendersi cura l’una dell’altra, supportarsi a vicenda e diventare forti sostenitrici della diversità. Faccio parte di Women in Tech, un network davvero eccezionale. Durante la pandemia ci siamo ritrovate una volta al mese da remoto. È stata un’occasione unica per condividere le nostre esperienze, incoraggiarci a vicenda e dare vita a nuove opportunità.

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