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Profili di Pay: Edizione natalizia

Ripercorriamo le tradizioni natalizie che hanno accompagnato l’infanzia di tre dipendenti Amazon.

Pubblicato originariamente il 5 gennaio 2022

Vorresti saperne di più sulla vita di chi lavora in una delle aziende più attente al cliente? Vuoi conoscere le persone che per cinque giorni a settimana sono di casa in Amazon?

Nella nostra sessione di domande e risposte di questo mese, tre dipendenti Amazon condividono con noi i ricordi del loro Natale, con le tradizioni, i sapori e i film TV che hanno caratterizzato il momento più magico dell’anno.

Andrea Krok

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Titolo: Integrated Campaign Manager

Raccontaci qualcosa su di te:

Abito nel quartiere di Greenpoint a Brooklyn (New York). Curiosa per natura, mi sono trasferita qui 14 anni fa, grazie a una borsa di studio della Fordham University per la disciplina dei tuffi da trampolino. Sono molto legata alle mie radici polacco-americane e alla storia della mia famiglia, sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale e alla Polonia comunista. Gli insegnamenti che ne ho tratto sono diventati parte di me, così tanto che ora ho sviluppato una profonda ammirazione e attrazione per le idee nuove e non convenzionali, la determinazione e le persone che non hanno paura a farsi strada pur di riuscire a realizzarsi nella propria vita. Tra i miei passatempi ci sono i viaggi, la fotografia, i film, l’arte, la psicologia, la storia, trascorrere del tempo con i miei cari e, soprattutto, essere la regina del dolce far niente!

Com’erano gli inverni negli anni della tua infanzia? Nevicava?

Sono cresciuta sulle Berkshires, una zona montuosa nel Massachusetts dove nevicava abbondantemente. Per me era normale vedere ogni inverno i miei genitori togliere la neve dal tetto della casa dove vivevo da bambina.

Quali sono le tradizioni natalizie della tua infanzia che ricordi con più affetto?

Sono polacca al 100%, americana di seconda generazione. Una delle mie tradizioni natalizie preferite è ritrovarsi il giorno della vigilia con tutti i membri della nostra famiglia estesa per condividere l’oplatek, la tipica cialda natalizia polacca. Subito dopo l’oplatek, la tradizione voleva che io e i miei cugini facessimo a gara per finire le altre specialità culinarie tradizionali, come pierogi, gołąbki e boršč, per poi iniziare a dividerci i regali che trovavamo sotto l’albero. Sullo sfondo sentivamo le risa degli adulti mentre cenavano, il tintinnio dei bicchieri di vino e il brindisi in polacco “twoje zdrowie”. Non mancavano i pettegolezzi, che iniziavano in inglese e finivano in polacco, così che noi bambini non potessimo capire.

Ricordi qualche indimenticabile fallimento in cucina?

Ogni anno il nostro piatto principale del giorno di Natale è il prosciutto accompagnato con abbondanti verdure. Ricordo che un anno ci siamo dimenticati di togliere il prosciutto dal congelatore e, ovviamente, non si è scongelato in tempo per la cena. Mia mamma era davvero mortificata, anche se non era colpa sua. Tutti noi abbiamo iniziato a scherzare su cosa avremmo potuto cucinare come portata principale, ad esempio pizza surgelata e i resti dei giorni precedenti.

Jane Oh Kim

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Titolo: Marketing Manager

Raccontaci qualcosa su di te:

Sono entrata nel team di Marketing del prodotto di Amazon Pay cinque mesi fa, dopo aver lavorato per quasi 15 anni in agenzie al servizio di brand come Wells Fargo, Northrop Grumman, Kawasaki Motors e Microsoft. Il cibo e i viaggi sono le mie passioni. Quando non lavoro mi piace trascorrere del tempo con mio marito e i nostri due cani adottati, prendermi cura della mia vasta collezione di piante d’appartamento, piantare fiori nel mio giardino esterno e fare indigestione di TV.

Com’erano gli inverni negli anni della tua infanzia? Nevicava?

Vengo dalla California meridionale, quindi ho potuto godere di giorni inaspettatamente caldi e soleggiati durante il Natale, fino a raggiungere i 30 gradi.

Qual era il tuo film natalizio preferito da bambina e perché?

Ogni anno la tradizione era guardare Mamma, ho perso l’aereo con i miei fratelli. Abbiamo visto le storie di Kevin McCallister nelle varie repliche in TV, in videocassetta, su DVD e ora in streaming. Ci ricordiamo ancora diverse battute a memoria!

Ci sono cibi tipici del periodo natalizio che ti ricordano le tue origini?

Non era un vero pasto coreano senza kimchi in tavola. Il kimchi è una pietanza piccante della tradizione coreana, generalmente a base di cavolo.

Che cosa facevi tradizionalmente il giorno di Capodanno?

Il primo giorno dell’anno, saehae, è molto importante nella cultura coreana. In questo giorno festivo era tradizione alzarsi presto, indossare l’hanbok e fare colazione con la tteokguk, una zuppa di gnocchi di riso. Dopo si continuava con il saebae jul, un rituale tradizionale dove i più piccoli si inchinano di fronte ai più grandi della famiglia, augurando loro prosperità per l’anno nuovo; gli adulti a loro volta ricambiano con parole di saggezza e una piccola mancia. Non sono abituata alle grandi feste di Capodanno, proprio perché la nostra tradizione era quella di alzarsi presto il primo giorno dell’anno. La mancia è un grande fattore di motivazione, anche se viene accompagnata da una piccola predica. Sfortunatamente, adesso che sono sposata non mi è più concesso partecipare. Anzi, questo rito ora mi vede protagonista ma dalla parte dei meno giovani, pronta ad assistere agli inchini delle mie nipoti e a dare, non più a ricevere, le mance.

Quali sono i profumi che ti ricordano la tua infanzia a casa?

Senza dubbio le castagne che arrostiscono sul fuoco. Mia zia era solita avvolgere castagne e patate dolci in fogli di alluminio e cuocerle direttamente sulle braci nel camino. Sono fermamente convinta che sia il modo migliore per gustarle! Per dissuadere i più piccoli dall’avvicinarsi al camino, gli adulti erano soliti dire loro che giocare con il fuoco li avrebbe portati a bagnare il letto. Sono contenta di poter dire che questa leggenda non è vera.

Rachit Kapoor

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Titolo: Senior Global Product Marketing Manager

Raccontaci qualcosa su di te:

Sono cresciuto in India e ho conseguito la laurea di primo livello in Letteratura inglese all’Hansraj College, presso l’Università di Delhi. Poi ho intrapreso un programma di ricerca in Letteratura americana alla Northwestern University, negli USA. Ho completato anche un master in Ricerche di mercato e comportamento dei consumatori presso la IE Business School in Spagna, e un master in Gestione d’impresa alla Cambridge Judge Business School nel Regno Unito. Ho più di 12 anni di esperienza nel settore B2C (inclusi B2B2C e B2B), nel marketing e presso diversi brand a livello internazionale come KFC, San Miguel, Mahou, Adidas e Gulf Oil. Inoltre, mi sono occupato della gestione di collaborazioni e sponsorizzazioni con brand come PlayStation, TAG Heuer, piattaforme di sport motoristici tra cui la F1, oltre a squadre di calcio come il Real Madrid.

Com’erano gli inverni negli anni della tua infanzia? Nevicava?

Sono cresciuto in diverse città indiane e non è mai nevicato, ma ricordo che immaginavo di essere nella neve come Bambi, il futuro Grande principe della foresta, e di prendermi cura dei miei cari.

Cosa ti piace di più fare in questo periodo dell’anno?

Mi piacciono molto le lampade in generale, e in questo momento dell’anno ci sono lampade, luci e festeggiamenti ovunque. Mi piace osservare le luci natalizie, il calore che ti trasmettono anche solo guardandole dalla distanza. Potrei passare ore in piedi ad ammirarle, ancora meglio con un bicchiere di vin brulé in mano.

Puoi raccontarci un ricordo speciale legato al periodo natalizio?

Ricordo con piacere una visita a Simla, una località collinare molto gettonata situata nello stato indiano dell’Himachal Pradesh; avevo 9 anni ed ero con i miei genitori e le mie sorelle (più grandi di me). Ricordo di aver pianto disperatamente per tutti i cinque giorni della vacanza perché volevo una mazza da cricket, come se il giorno seguente avessi dovuto giocare per l’India. Le mazze da cricket non sono mai state economiche, e una cittadina sulle colline non è esattamente il luogo dove puoi trovare questi oggetti, a meno che non si vogliano soddisfare le inutili richieste di bambini viziati. Al quarto giorno di vacanza mio papà finì col comprarmi una mazza con un adesivo della Pepsi, e finalmente tutti potemmo goderci il resto del soggiorno.

Quali sono le tradizioni natalizie della tua infanzia che ricordi con più affetto?

Il Diwali è una delle festività più importanti in India, e mi piace tuttora. Nella mia famiglia, e per coloro che celebrano questa festività, la tradizione vuole che si inizi pregando Lord Rama e Ganesh, per poi mangiare dolci e accendere candele e fuochi d’artificio. La cosa che preferisco è scambiare i regali con le persone a cui voglio bene. Diwali significa anche fare regali con l’auspicio di portare fortuna.

Qual è il regalo più bello che tu abbia mai ricevuto?

È difficile sceglierne uno, ma ricordo che quando avevo 14 anni i miei genitori mi portarono a Delhi in una scuola gestita da enti di beneficenza. Qui abbiamo dato pasti a circa 300 bambini ipo e non vedenti. Abbiamo provato una sensazione di umiltà incredibile. Questa esperienza mi ha insegnato ad essere grato per tutto ciò che possiedo.

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